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Viaggio in Danimarca, on the road con due gemelli di 4 anni
Quasi due settimane in Danimarca e non saremmo mai voluti tornare. Perché la Danimarca è così, ti strega al primo incontro. Soprattutto se la incontri sotto il caldo sole estivo – perché succede, sapete? Anche in Danimarca può far caldo. E noi lo sapevamo perché 2 anni prima, a Copenhagen, non avevamo mai indossato i giubbotti che, per prudenza, ci eravamo portati in valigia. La scorsa Estate purtroppo ci colse alla sprovvista il Luglio più freddo degli ultimi 10 anni. Ma noi l’amavamo già, quel paese, e niente avrebbe più minacciato il nostro amore.
Il programma del nostro viaggio on the raod prevede l’atterraggio a Copenhagen, l’affitto della macchina e la traversata immediata verso ovest – direzione: isola di Fyn. Avevamo deciso di escludere la Selandia dal nostro tour perché l’avevamo già in parte visitata tre anni prima, quando i gemelli avevano un anno e mezzo.
Questo è il nostro diario di viaggio, giorno per giorno, tappa dopo tappa, emozione dopo emozione. Spero che vi possa guidare a ripetere un’esperienza simile alla nostra – con un’unica avvertenza pratica: la Danimarca è carissima, quindi mettete in conto che si spende tanto, per tutto.
Primo giorno: arrivo in serata alla Staevnegaarden Guesthouse, isola di Fyn, 1a tappa del nostro viaggio. Un posto incantevole! Un miniappartamento romantico con vista sul cortile, a pochi passi dalla fattoria dove razzolano vecchie galline e qualche coniglio, attorniato dall'orto ad accesso libero per gli ospiti (ma a parte le patate, le cipolle, le fragole, le ciliegie e i mirtilli non avrei osato toccare altra foglia o frutto data la mia beata ignoranza nel settore!). E poi un giardino rigoglioso, un gazebo per pranzi al riparo dai venti del nord, una casetta danese in miniatura arredata e corredata, altalene, una sabbiera e bici e macchine retrò usate e abusate ma in splendida forma. In più, una vecchia simpatica padrona di casa che ci mostra orgogliosamente la loro tradizione di affumicare il formaggio! 
La cena a base di pesce a Kerteminde chiude splendidamente una giornata lunghissima ma come primo giorno direi che non ci saremmo potuti aspettare di meglio.
Secondo giorno: visita di Odense, capoluogo del Fyn. Dopo una colazione pantagruelica offerta dalla nostra ospite a casa sua (un favore a noi che non avevamo avuto tempo di fare la spesa la sera del nostro arrivo), ci mettiamo in macchina pronti a scoprire tutti i segreti della città di Andersen. E infatti la prima parte della giornata la dedichiamo prima a giocare e travestirci al Fyrtøet e poi alla visita alla casa di Andersen (con pranzo decisamente consigliato al caffé del museo). Nel pomeriggio passeggiata in centro (con tappa forzata da Tiger per comprare i colori - esperienza decisamente sconsigliata per chi ha bambini piccoli! ;) Alla fine, la lunga camminata ci ha portato a seguire il fiume fino al Munke Mose, un parco giochi decisamente bucolico, nascosto fra gli alberi, non facile da scovare, dove i bambini si sono scatenati fino a tardi. Cena a casa con birra appena fatta dal proprietario della Guesthouse. Sono le 10, c'è ancora luce e le famiglie nordiche nostre vicine dormono almeno da un paio d'ore. Anche questa è la Danimarca! ;)
Terzo giorno: dedicato a Egeskov Slot (tra i 50 posti più belli al mondo secondo Condé Nast Traveller 2016) dove - tra immensi roseti e romantici specchi d'acqua intorno al Castello - cigni, pavoni, tacchini e struzzi passeggiano amabilmente fra le gambe dei visitatori e, in mezzo al verde, si estende a perdita d'occhio il parco giochi più grande mai visto (incluso un labirinto enorme in cui abbiamo girato mezz'ora e alla fine confesso che avevo iniziato a preoccuparmi). Domani lasciamo l'isola, anche se i miei appunti di viaggio avrebbero suggerito di vedere ancora mille altre cose, come il museo di storia naturale Naturama, a sud, e il museo dei treni e lo zoo dove approdare con il battello, a Odense (sarebbe stato divertente conoscere personalmente il trenino Thomas, peccato!). Se mai dovessimo tornarci, non mi dispiacerebbe visitarla in bici: questa grande isola pianeggiante tra la Selandia e lo Jutland mi sembra la meta ideale per una vacanza su due ruote!
Quarto giorno: eccoci finalmente nello Jutland, la meta eletta per questo viaggio. Giornata dedicata interamente alla visita di Åhrus, seconda città della Danimarca. Iniziamo dal quartiere latino, tutto pedonale, dove si trova il duomo. Dopo pranzo ci dirigiamo all'ARoS, lo splendido museo d'arte moderna la cui avveniristica architettura si ispira alla divina commedia e dove noi decidiamo di concludere il percorso in paradiso: la galleria circolare sul tetto che ospita l'installazione "Your rainbow panorama" di Eliasson, che consente di ammirare la città nelle tonalità cangianti dell'arcobaleno! 
E niente, il tempo non basta per visitare tutto il resto e ciao al Den Gamle By, celebre museo a cielo aperto che avrei voluto conoscere. Cena gourmet in un ristorante fighissimo di haute cuisine danese (che ci ha fatto saltare mezzo budget di viaggio!). E la notte sitrascorre in una Kro, tipica locanda storica danese.
Quinto giorno: Giornata relax. Vuoi per la stanchezza, vuoi per il tempo (freddo, grigio e a tratti piovigginoso), rinunciamo all'idea di girare la costa e le spiagge dello Dsjursland per rallentare un po' i ritmi. E allora la prima tappa è al Museo di Scienze Naturali di Åhrus immerso in un bel parco e poi direzione DOKK1, il centro culturale multifunzionale sul lungomare, spaziale già dal parcheggio il cui soffitto è una città sottosopra con tanto di grattacieli a testa ingiù. Qui abbiamo ovviamente esplorato tutti i giochi sulle terrazze esterne (più che altro sembravano meravigliose sculture!), abbiamo fatto merenda al caffè sul porto e ci siamo fermati a lungo in biblioteca a giocare a dadi nell'angolo dedicato ai giochi di società. Abbiamo cenato in un fantastico bistrot (infallible Lonely Planet!) con annessa lunga chiacchierata sulla hygge con alcuni studenti universitari. Con una scorpacciata in camera di ciliegie appena raccolte cala il sipario sul quinto giorno. E domani si parte per l'estremo nord!
E siamo al sesto giorno, in viaggio verso Nord. Tappa intermedia ad Ålborg, 4a città della Danimarca, per un pranzetto a base di smørrebrød al Penny Lane bello e buono da morire, un giro della città a piedi e un saluto all'Utzon Center, progettato da quell'Utzon che ha creato l'Opera House di Sidney (ma parecchio deludente). Poi di nuovo in macchina verso nord e tappa a Saeby, culla della letteratura danese e deliziosa cittadina sul mare. Infine approdo a Jelling, dove abbiamo prenotato un appartamento per due notti e dove i nani hanno giocato per ore con alcuni coetanei francesi nel gigantesco tappeto/gonfiabile e nelle casette di legno con annessa gigantesca sabbiera. Di fronte Saeby pare ci sia un'isoletta incantevole, di nome Læsø… ma il tempo non basta mai ed è già notte!
Settimo giorno: Risveglio lento sotto un cielo grigio e cupo. E’ giunta l’ora di toccare la punta estrema della Danimarca. Ci hanno detto che un'estate così fredda non si vedeva da non so quanti anni da queste parti. Ce ne faremo una ragione, noi tanto, da bravi Siciliani, non siam venuti qui a prendere il sole! Prima tappa: la mitica Skagen! Due passi in città e pranzo al porto al famoso Skagens Fiskenrestaurant. Poi visita del museo della cittadina che mette in bella mostra i quadri dei pittori della scuola di Skagen: ed è qui mi sono innamorata… ho lasciato il cuore dentro quelle stanze piene di luce! Infine ci siamo fatti trascinare da un autobus trainato da un trattore fino alla punta estrema della Danimarca, Grenen, laddove il Mar del Nord, tra onde e spruzzi, incontra il Mar Baltico! Assolutamente da non perdere.
E’ l’ottavo giorno e noi qui, ancora a chiudere valigie: trascorreremo la notte in una fattoria nello Jutland centrale e per raggiungerla ci aspettano quasi 3 ore di macchina. Sulla strada non potevamo non fermarci al Nordse Oceanarium, l'acquario più grande del Nord Europa. Dopo aver strapazzato per bene granchi, stelle marine e dolcissime razze (nelle vasche tattili), aver ammirato foche e squali, e dopo aver fatto i pescatori e i marinai nei mille parchi giochi a tema che circondano l'acquario, ci rimettiamo in macchina per raggiungere il nostro nuovo alloggio (che ci piace da morire!)
Nono giorno. Dopo una ricca colazione e un giro a conoscere gli animali che ci ospitano, ci mettiamo in macchina in direzione Billund: oggi e domani torniamo tutti bambini perché tra Lalandia e Legoland non si può far altro! Lalandia è un paradiso di giochi suddiviso in varie zone. Quelle che più ci ispirano sono l'area tropicale (piscine, scivoli, saune e aree relax tra palme e lettini) e l'area invernale (vuoi vedere che i nani imparano a sciare in Danimarca?). Tra un toboggan e un tornado di papà, la sauna di mamma e scivoli e tuffi dei nani ci passa la giornata. Per finire, sulla strada di casa, cenetta coi fiocchi al café un po’ cozy e affascinante Tankefryd a Brande. E buonanotte!
Decimo giorno. Ce l'hanno chiesto ogni giorno. Ogni mattina ci svegliavano con la stessa domanda. E ogni sera la ripetevano uguale. Quando andiamo a Legoland? Finalmente è arrivato il momento!!! E, nonostante tutta l'ansia di arrivare, come sempre abbiamo fatto le cose con calma! Risveglio lento, giochi, coccole e colazione lunga chiacchierando. Questi siamo noi! Divertimento a più non posso sotto il cielo grigio e qualche goccia d’acqua. E per finire, cenetta al carinissimo ristorante Refborg a Billund (che è anche uno splendido boutique hotel).
Buongiorno Estate! E’ l’undicesimo giorno e finalmente ci siamo svegliati sotto il sole. Oggi abbiamo visto una nuova Danimarca, quella della luce e dei cieli azzurri infiniti. Quella che ricordiamo bene dall'ultima vacanza qui. Come se niente fosse stato, come se finora non avessimo usato i piumini e i calzettoni, oggi abbiamo indossato sandali, bermuda e magliette a maniche corte. Abbiamo salutato i cani, Lorenzo ha raccolto le uova che poi abbiamo mangiato a colazione, chiuso le valigie e via, ancora in macchina, direzione sud, per trascorrere una giornata a ciondolare per Ribe, la città più antica della Danimarca, tra le sue originali casette a graticcio. Al passaggio dal nostro nuovo alloggio ci siamo fermati per scaricare i bagagli ma qui abbiamo scoperto con disappunto che non era previsto un parco giochi.. eppure la natura ci ha regalato qualcosa di meglio e la calda giornata è stata propizia a goderne: il nostro appartamento si affaccia su un laghetto dove già alcuni bambini sguazzano e, per di più, un'invitante barchetta è ormeggiata sul piccolo molo. Vuoi non approfittarne? La visita di Ribe si trasforma così in una passeggiata pomeridiana, con cena e serata relax!
Dodicesimo giorno: E siamo già sulla via del ritorno... Oggi si guida fino a Roskilde, in Selandia, dove ci aspetta la visita al museo delle navi vichinghe e una serata a passeggio per conoscere la città e visitare il suo duomo, patrimonio dell'Unesco. Ultima giornata cittadina quindi: e prima notte in un "albergo vero", dato che abbiamo prenotato in uno Scandic. Prima di andare a dormire, diamo un saluto come si deve alla cucina danese ordinando l'ultimo piatto di salmone al Caffè Vivaldi, proprio in piazza, in tutto relax dato che i nani giocano felici in una sabbiera comunale attrezzata, proprio davanti a noi. E niente, poi grazie che hanno 4 figli a testa: troppo facile così!
Tredicesimo giorno. Oggi si rientra e io non ne ho nessuna voglia! Dopo un anno di lavoro, asilo, agende piene, obblighi e divieti, finalmente ci siamo regalati tanto tempo libero solo per noi. La Danimarca è stata cornice ideale, con i suoi paesaggi dolci e miti, la sua luce carica di energia, il mare in ogni dove, l'odore antico di stalla e di campi.
Adesso, come ogni anno a chiusura di viaggio, ci stiamo già interrogando sulla prossima tappa on the road.
Raccontato dalla nostra TribeTripper Alessia Panzeca.